Nepal: l’impotenza dell’uomo di fronte all’ineluttabile
Le immagini di distruzione e morte che giungono dal Nepal dopo il terremoto sono a dir poco agghiaccianti. Morti, feriti e dispersi sono innumerevoli, un’intera zona é stata devastata sotto l’impotente occhio umano.
In queste circostanze sento dire che l’ambiente va rispettato, che la natura ineluttabilmente prima o poi restituisce quel che l’uomo si ostina a tirare contro di lei: sassi pesanti come macigni che di volta in volta hanno i nomi di detriti, smog, spazzatura e quanto d’altro.
Certamente l’atteggiamento che l’uomo ha verso la terra che la ospita é sbagliato e prima o poi la natura presenterá il conto. Ma vero é che fatti tragici e imprevedibili come quello del Nepal hanno poco a che spartire con l’ambiente.
In queste situazioni l’uomo é letteralmente impotente. Ed é questa impotenza che peró ci deve dare la scossa, ci deve spingere a rendere tutto ció che ci circonda il piú sicuro possibile, per quel che si puó. Cataclismi come questi che avvengano fuori o dentro le “mura di cinta del nostro paese” devono far sì che si comprenda che il bene comune, la sicurezza di tutti, deve andare oltre i meri interessi personali.
Se è vero che tutto ciò non è prevedibile né predeterminabile né tanto meno battibile, facciamoci trovare comunque il piú pronti possibile, costruendo le nostre strade, le nostre scuole e i nostri palazzi a regola d’arte.